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domenica 28 aprile 2013

Scozia, Celtic campione per la 44ª volta






Il Celtic conquista il titolo di campione di Scozia con quattro giornate di anticipo dalla fine del campionato. Decisiva la vittoria per 4-1 contro l'Inverness a Celtic Park: i Bhoys salgono a 72 punti dopo 34 giornate e diventano irraggiungibili per il Motherwell, secondo a quota 57.

Per il Celtic, campione in carica ed eliminato dalla Juventus negli ottavi di Champions, si tratta del 44° titolo nazionale nella sua storia. I Rangers, assenti per la prima volta dalla prima divisione dopo il fallimento, rimangono avanti di 10 lunghezze (54 titoli). Il club allenato da Lennon può inoltre aggiudicarsi il prossimo mese anche la Coppa di Scozia se supererà in finale l'Hibernian.




mercoledì 24 aprile 2013

Bangladesh crolla edificio, molte vittime.



















Almeno 87 persone sono morte dopo il crollo di un edificio di otto piani, nella periferia di Dhaka, Bangladesh.

Una missione di salvataggio di massa è in corso, visto che centinaia di persone sono ancora intrappolate tra le macerie, i vigili del fuoco dicono che nel palazzo c'erano circa  2.000 persone quando è crollato.







martedì 23 aprile 2013

Tripoli: autobomba all'ambasciata francese


















LIBIA – Un’autobomba è esplosa stamani davanti all’ambasciata francese di Tripoli, ferendo due guardie e provocando importanti danni materiali.

Parte del muro di recinzione è stata distrutta e l’edificio della cancelleria è stato seriamente danneggiato.

La notizia è riferita dall’agenzia France Presse. Le autorità di Parigi non hanno ancora reagito all’attentato.

Lo scorso settembre, il consolato degli Stati Uniti a Bengasi, est del paese, era stato teatro di un attacco fatale in cui aveva perso la vita l’ambasciatore Usa e altri tre americani. Quello di stamattina, tuttavia, è il primo attacco contro una rappresentanza straniera a Tripoli avvenuto dopo la caduta di Muhammar Gheddafi.

Fonte: http://atlasweb.it/2013/04/23/libia-attentato-contro-ambasciata-francese-a-tripoli-579.html



lunedì 22 aprile 2013

Giorgio Napolitano, servo della Cia e Israele





















Con 738 voti, il 20 aprile 2013, due terzi della casta politica ha votato come Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, confermando al Colle un uomo di 88 anni (che secondo il mandato settennale resterebbe in carica fino a 95 anni…alla faccia del rinnovamento della classe politica).

 Ma chi è veramente Giorgio Napolitano?
 Egli è un uomo che ha sempre cambiato i suoi ideali all’occorrenza, da sempre servile ai poteri forti americani e filo-israeliani, presente ed ossequioso ovunque ci fosse un potere da servire.
 Singolare in termini di contraddizioni il fatto che il 9 maggio 2010 fu premiato con il Premio Dan David (Fondazione israeliana che premia personalità che abbiano espresso ammirazione per Israele e per l’ideologia sionista) con questa motivazione: “…per il suo coraggio e integrità intellettuale che sono stati fondamentali nel guarire le ferite della Guerra Fredda in Europa, così come le cicatrici lasciate in Italia sulla scia del fascismo“; proprio lui che in gioventù militava nei G.U.F. (Gruppi universitari fascisti).
 Dopo essersi finto difensore della classe operaia e dell’ideologia comunista ha capito fin da giovane che poteva essere l’uomo giusto al posto giusto: uninsider-man, utile agli americani in funzione anti-comunista e per agevolare l’imperialismo americano in Europa ed in Italia.
 L’ascesa politica di Napolitano si ebbe nel 1953 quando fu eletto deputato nel PCI e poco più tardi si unirà alla corrente migliorista (interna al PCI) di Giorgio Amendola, uomo liberale, antifascista e massone. Una ideologia, quella dei miglioristi, profondamente anti-marxista che portò Amendola e Napolitano a mettersi al servizio di organizzazioni come l’Istituto di Affari Internazionali di Gianni Agnelli e il Council for Foreign Relations di Rockfeller.Nel 1975 Napolitano strinse anche relazioni con Antonio Nigro, il quale ottenne grossi finanziamenti dalla Fondazione Rockefeller e dalla Fondazione Ford allo scopo di convincere i comunisti ad attraversare un lungo processo di democratizzazione (leggasi “americanizzazione“).
 Napolitano ebbe diversi incontri anche con Henry Kissinger, considerato l’uomo-ombra del governo americano e il rappresentante politico dell’ideologia basata sul Nuovo Ordine Mondiale. “L’arrivo al potere dei comunisti - si legge in un documento interno del Fco - costituirebbe un forte colpo psicologico per l’Occidente. L’impegno Usa verso l’Europa finirebbe per indebolirsi, potrebbero così sorgere tensioni gravi fra gli americani e i membri europei della Nato su come trattare gli italiani“. A Londra Henri Kissinger discutendo la situazione italiana con il nuovo Ministro degli Esteri inglese Antony Crosland fa delle rivelazioni sconvolgenti: “La questione dell’obbedienza del PCI a Mosca è secondaria. Per la coesione dell’occidente i comunisti come Berlinguer sono più pericolosi del portoghese Cunhal“.
 Nel 1978 Napolitano, su invito del neo-conservatore americano, Joseph La Palombara, è ospite del Council on Foreign Relations (organizzazione che si occupa di strategie globali per conto di importanti famiglie di bancheri come i Rockefeller, i Rothschild e i Morgan) e lì dichiarerà fedeltà alla N.A.T.O. .
 Bisognava adesso dare il colpo di grazia al PCI: fu nel 1980 che si posero le basi per una delle operazioni più importanti della CIA: lo stratega Duane Clarridge dà inizio all’operazione chiamata “soluzione finale“ e da lui definita “una delle operazione più azzardate della sua carriera: un accordo segreto tra la CIA e il PCI“. Attraverso azioni non violente, ad esempio creando una equipe di tecnici neo-liberisti all’interno di un partito “non allineato” all’ideologia capitalista americana, la CIA riuscì a penetrare nella gestione del PCI. Il cerchio si era finalmente chiuso: alla morte di Enrico Berlinguer nel 1984, come segretario del PCI venne eletto Alessandro Natta ma Napolitano, forte della protezione degli Usa, da lì a poco avrebbe dato il colpo di grazia al partito.
 Qualora gli ultimi trenta’anni di storia politica non bastassero a rappresentare Napolitano come traditore del PCI, nonchè uomo al servizio dell’imperialismo americano e del potere filo-bancario, ricorderei le recenti manomissioni di alcuni importantissimi articoli della Costituzione, manomissioni da lui avallate e controfirmate, tra tutte l’articolo 81 della Costituzione che il 18 aprile 2012 ha introdotto il pareggio di bilancio, obbligando di fatto lo Stato alla schiavitù delle politiche di austerità, tanto care all’imperialismo-capitalistico americano ed europeista, il tutto secondo i piani dell’ideologia mondialista, rendendo al tempo stesso le teorie keynesiane (basate, invece, su una politica monetaria espansiva che darebbe slancio all’economia) di fatto incostituzionali.
 Attraverso la complicità di personaggi come Napolitano, Monti e probabilmente anche Amato al governo italiano l’imperialismo americano potrà continuare ad dominare indisturbato sulla politica e sull’economia nazionale, portando avanti tutti gli obiettivi previsti nella scaletta mondialista: accentramento dei poteri nelle mani di organizzazioni sovranazionali (unione politica europea, B.C.E., F.M.I., W.T.O.) non elette democraticamente da alcun cittadino; politiche basate sull’austerità che stanno conducendo alla recessione economica; drastico aumento della disoccupazione; impoverimento delle classi sociali, riduzione delle nascite e, quindi, riduzione della popolazione.

Fonte: http://italian.irib.ir/analisi/articoli/item/124552-giorgio-napolitano,-servo-della-cia