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mercoledì 3 ottobre 2012

Il Santo che amava e rispettava la natura

San Francesco d'Assisi nacque il 26 settembre 1182 e morì il 3 ottobre 1226 ad Assisi. E' stato proclamato, assieme a Santa Caterina da Siena, patrono principale d'Italia nel 1939 da papa Pio XII. Il 4 ottobre è il giorno in cui in Italia si festeggia il Santo Patrono. Molte storie circondano la vita di San Francesco per l'amore verso gli animali. L'episodio più famoso che illustra l'umiltà del Santo verso la natura è raccontato nei "Fioretti", una raccolta di leggende e folklore che sorsero dopo la morte del Santo. Si dice che, un giorno, mentre Francesco era in viaggio, nei pressi di Assisi, con alcuni compagni, è capitato in mezzo ad una strada dove gli uccelli riempivano gli alberi su entrambi i lati. Francesco disse ai suoi compagni di aspettarlo mentre andava a predicare agli uccelli. Entrò nel campo e cominciò a predicare agli uccelli che erano in terra; subito quelli che erano sugli alberi andarono da lui tutti insieme. Finalmente compiuta la predicazione, San Francesco fece loro il segno della Croce e diede loro licenza di partire; e allora tutti uccelli si levarono in aria cantando, e poi secondo il segno della Croce che fece a loro si divisero in quattro parti e ciascuna schiera andava cantando maravigliosi canti.
Un'altra leggenda racconta che nella città di Gubbio, dove San Francesco visse per un certo tempo, c'era un lupo terribile e feroce, che divorava gli uomini e gli animali. San Francesco ebbe compassione degli abitanti, e così andò sulle colline per trovare il lupo. Quando trovò il lupo, si fece il segno della Croce e gli ordinò di avvicinarsi, poichè nessuno gli avrebbe fatto del male. Miracolosamente il lupo serrò le mascelle e si stese ai piedi di San Francesco. San Francesco disse: "Fratello lupo, si fa molto male da queste parti e tu hai fatto del male. Tutte le persone ti accusano e ti maledicono. Fratello lupo, vorrei mettere pace tra te e le persone." San Francesco portò il lupo in città e, circondato dai cittadini spaventati, fece un patto tra loro e il lupo. Gli abitanti dovevano alimentare il lupo regolarmente ed in cambio, il lupo non avrebbe più depredato nè loro nè le loro greggi. In questo modo Gubbio fu liberata dalla minaccia del lupo. San Francesco fece anche un patto coi cani della città, secondo il quale essi  non avrebbero più disturbato il lupo.

San Francesco predicò la dottrina della Chiesa cattolica, per cui il mondo è stato creato buono e bello da Dio, ma deve essere redento a causa del peccato originale. Egli predicò che sia l'uomo, sia gli animali hanno il dovere di lodare Dio e tutte le sue creature universalmente. Gli uomini devono proteggere la Natura in quanto amministratori della creazione di Dio.

Nel 1979, Papa Giovanni Paolo II ha dichiarato San Francesco il santo patrono dell'Ecologia.

Nel 1990, in occasione della Giornata Mondiale per la Pace, Papa Giovanni Paolo II scrisse: "Il Santo di Assisi offre ai cristiani un esempio di rispetto autentico e profondo per la salvaguardia del creato ...." Continua: "Come amico dei poveri, che è stato amato da ogni creatura di Dio, San Francesco ha invitato tutta la Creazione: animali, piante, forze naturali, anche Fratello Sole e Sorella Luna, per dare onore e gloria al Signore. Il poverello di Assisi ci dà testimonianza e colpisce il fatto che quando siamo in pace con Dio, possiamo dedicarci meglio a costruire la pace con tutto il Creato, che è inseparabile dalla pace tra tutti i popoli."

Papa Giovanni Paolo II ha concluso la sezione del documento con queste parole: "La mia speranza è che l'ispirazione di San Francesco ci aiuti a mantenere sempre vivo un senso di fratellanza con tutte quelle cose buone e belle che Dio Onnipotente ha creato."

Una delle opere più belle di San Francesco è il "Cantico delle Creature"

Cantico delle Creature


Altissimu, onnipotente bon Signore,
Tue so' le laude, la gloria e l'honore et onne benedictione.

Ad Te solo, Altissimo, se confano,
et nullu homo ène dignu te mentovare.

Laudato sie, mi' Signore cum tucte le Tue creature,
spetialmente messor lo frate Sole,
lo qual è iorno, et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de Te, Altissimo, porta significatione.

Laudato si', mi Signore, per sora Luna e le stelle:
in celu l'ài formate clarite et pretiose et belle.

Laudato si', mi' Signore, per frate Vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale, a le Tue creature dài sustentamento.

Laudato si', mi Signore, per sor'Acqua.
la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.

Laudato si', mi Signore, per frate Focu,
per lo quale ennallumini la nocte:
ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.

Laudato si', mi Signore, per sora nostra matre Terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti fior et herba.

Laudato si', mi Signore, per quelli che perdonano per lo Tuo amore
et sostengono infermitate et tribulatione.

Beati quelli che 'l sosterranno in pace,
ca da Te, Altissimo, sirano incoronati.

Laudato s' mi Signore, per sora nostra Morte corporale,
da la quale nullu homo vivente pò scappare:
guai a quelli che morrano ne li peccati mortali;
beati quelli che trovarà ne le Tue sanctissime voluntati,
ca la morte secunda no 'l farrà male.

Laudate et benedicete mi Signore et rengratiate
e serviateli cum grande humilitate.






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