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giovedì 22 novembre 2012

UK: amplia i progetti spaziali





















Regno Unito 22/11/12


Alla riunione ministeriale di questa settimana per l'Agenzia Spaziale Europea (ESA) a Napoli, il ministro David Willetts ha annunciato che il Regno Unito contribuirà allo sviluppo del modulo di servizio per la capsula Orion della NASA, il sistema  in via di sviluppo è in grado di prendere astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS).

La NASA sta progettando il primo viaggio Orion alla ISS per il 2017, e l'ESA ha deciso di sviluppare il modulo di servizio per il veicolo spaziale dal suo Automated Transfer Vehicle,  (senza equipaggio) con cui è stato fatto il rifornimento della stazione spaziale dal 2008. Questo forma di contributo dell'ESA al progetto ISS, fornirà attrezzature e servizi, per il periodo 2017-20.

Il Regno Unito contribuirà con € 20m (£ 16m) al progetto. Si tratta di un pagamento una tantum, per aumentare l'esperienza britannica nei sistemi di propulsione e di telecomunicazione.

Il Regno Unito ha recentemente potenziato il suo contributo del 25%,
a € 1,2 miliardi (£ 970m) all'anno, e si prevede di aumentare la sua partecipazione in numerosi progetti. Nel corso della riunione ministeriale, Willetts ha anche annunciato che gli scienziati e gli ingegneri britannici parteciperanno al programma di ricerca sulla microgravità dell'ESA, noto come Elips (programma europeo per la Vita e Scienze Fisiche). Il Regno Unito è particolarmente interessato ai progetti Elips, su come la gravità ridotta colpisce il corpo umano, che ha implicazioni per la ricerca sull'invecchiamento.

La maggior parte delle ricerche Elips avviene sulla ISS, anche se gli esperimenti vengono effettuati su razzi sonda, voli aerei a gravità zero e torri di caduta. Il Regno Unito contribuirà con 3 milioni di sterline all'anno per quattro anni, questo darà agli scienziati britannici l'accesso a queste strutture.


Willetts ha anche promesso 18 milioni di sterline per il coinvolgimento del Regno Unito nel programma di esplorazione robotica di Marte, nel quale gli ingegneri britannici porteranno un progetto per sviluppare fonti di energia nucleare per future missioni spaziali, il che, potrebbe dimostrare un forte spin-out della tecnologia nell'economia terrestre.

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